giovedì 5 marzo 2009

pluvia


Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri
(Niente quiz perche' sarebbe fin troppo facile)

E piove pure sulle felci, sulle orchidee, sulle piante carnivore, sulle scimmie e sui serpenti che furbi se ne stanno rifugiati nelle loro tane. E piove sui poveri turisti che durante le belle e lunghe passeggiate si pigliano tutta l'acqua sulle mani e teste ignude, sui loro vestimenti leggeri, rinfrescando cosi' i loro pensieri.

Dopo la settimana tra KL e Malacca ho deciso di fuggire un po' al fresco, tra le alte colline teifere.

Finalmente un po' di refrigerio. Cameron Highlands e' una localita' di villeggiatura fondata dagli inglesi, che qui amavano rifugiarsi dall'afa opprimente della costa. Ancora oggi l'economia della regione si basa sul turismo e sulle meravigliose ed immense coltivazioni di te'.

Purtroppo la grande affluenza di turisti ha provocato l'espansione edilizia, per ora ancora contenuta, ma che ha dato al villaggio un'immagine piu' da paesello svizzero.

Ma nonostante tutto la natura mantiene intatto il suo fascino ambiguo. Tra l'accogliente e l'inquietante. Numerosi sono i sentieri che permettono di esplorare la giungla, addentrandosi tra pini (!!!), palme, felci ed altre specie che non so riconoscere. So solo che sono tante.

E si marcia per pochi minuti o per ore, su tratti pavimentati o nel fango piu' viscido, lungo agili piani o per impervie salite. Per fortuna la gran parte degli alberi ha radici molto superficiali, dando cosi' forma a comode scale che aiutano nei passaggi piu' ardui.

La maggior parte del percorso e' sempre nel fitto piu' scuro ed ombroso, ma ogni tanto si apre su cascate o - ancora meglio - panorami mozzafiato.

E' vero, ci sono molti turisti, almeno a giudicare dagli ostelli traboccanti di tedeschi, francesi, americani, olandesi, australiani.
Ma stranamente se ne incontrano pochi cammin facendo.

Un coreano abbandonato dal suo compagno a meta' salita.

Due angolani in viaggio per turismo e affari.

Un cacciatore di farfalle con allegato "retino".

Bimbi di un villaggio di Orang Asli, le popolazioni aborigene.
Non ho fotografato solamente la pioggia, perche' me la son presa tutta in testa. Persino la maglietta "que se seca pronto" ci ha messo due giorni ad asciugarsi.
Gli unici che godono sono i fiori, che rigogliosi fioriscono colorando vivacemente i giardini curati del paese.

Fatto sta che, non sopportando la pioggia, soprattutto se tutto quello che puoi fare sono lunghe passeggiate o, ovviamente, grandi bevute di te' locale, sono fuggito al mare.
Non ho ancora trovato la spiaggia dei miei sogni.
Ma ora comincia la caccia.
k

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che fortuna....sono il primo! Che dire....buona caccia ;)
Giuseppe

Anonimo ha detto...

Il tuo post questa volta è stato
"un'onda" di immagini per lo più leggere e per questo ci ha tanto attratti.
Immagini di Natura e cose si animano e vibrano con la stessa frequenza dei tuoi sensi.
Sono sensazioni che quasi quasi, grazie anche alle parole della lirica di D'Annunzio, diventano note visive che si traducono in musica.
Belli i bimbi che hai fatto mettere in posa!
Sono luoghi in cui,sempre con D'Annunzio:"Il silenzio era vivo come un'anima sparsa che ascolti e attenda senza respiro.
Un'ala si mosse,una foglia cadde,un calice si schiuse,traboccò una fonte, una lingua lambì l'acqua, un'orma calcò l'erba, un balzo ruppe uno stelo,
un fuoco vano rigò l'aria, un odor si diffuse umido nella caldura.
Tutti i miei sensi vigilavano, nell'attesa della gioia oscura.
Una bellezza indicibile io sentia spandersi per le mie membra,come chi trasfigura.b.b.

Anonimo ha detto...

il post profuma di pini pluviali

l.

Anonimo ha detto...

pronostichiamo...dove potresti essere alla fine di aprile?...

un bacio-Praly

Anonimo ha detto...

g
Gli incontri tra i viandanti,nella campagna e giungla malese ,segnano momenti di sosta e piacevoli oppurtunità di "comunanza" internazionale :pur con il fiatone,belli i sorrisi tuoi,del coreano e dei due ugandesi.

Anonimo ha detto...

off off, quanti chilometri percorri!
se mi perdo nel quotidiano devo correre per seguire le tue tracce! bellissime parole e immagini
ciao
luz