sabato 13 giugno 2009

sogni

Premessa: lunga assenza di aggiornamenti per la mancanza di connessioni o la loro lentezza.
Seconda premessa: non riesco a caricare le foto, cerchero' di farlo nei prossimi giorni. Nel frattempo provate a leggervi il solo testo!
Nella cultura aborigena il sogno e' il momento della creazione, quando gli dei (in forma di animali) plasmano la terra ed il cielo. Ed il sogno e' la porta tra questo mondo ed il mondo ultraterreno.
I mezzi per attraversare questa porta sono musica e danza.
Lo strumento aborigeno per eccellenza e' il didjeridoo, un lungo ramo scavato dalle termiti, nel quale vengono raccontate le storie della creazione attraverso l'imitazione dei suoni della natura, animali, vento, il volo del boomerang. Anche le danze aborigene rivestono un ruolo di trasmissione della tradizione (la cultura aborigena, pur antica di 40mila anni, non ha mai affidato alla parola scritta la propria memoria).
Prima di concludere il viaggio in Australia ho avuto un piccolo assaggio di questo immenso repertorio partecipando al Dreaming festival. Tornato per qualche giorno da Laura e dal suo bimbo insonne, mi sono sciroppato una quattro giorni di musica e danza, come ai bei tempi. Devo dire che c'e' fra l'altro molta somiglianza tra questo festival ed i nostri europei, tipo Andancas o Saint Chartier o in un certo senso Isola folk. Numerossissimi ristorantini e bancarelle piu' o meno fricchettone, un'atmosfera molto rilassata e una quantita' spropositata di bambini ed infanti. Forse perche' ormai i patiti del folk stanno tutti prolificando? Il timore diffuso e' che una volta adolescenti si ribelleranno diventando tutti fascisti!!
Altrettanto numerosi i concerti che dalle dieci del mattino fino alle due di notte hanno riempito l'aria di note e suoni piu' o meno tradizionali, cosi' come dibattiti, mostre fotografiche e di arte aborigena, film e spettacoli teatrali. Insomma, per tutti i gusti e anche di piu'!
Obbligo per tutte le band la presenza di componenti "indigeni", intendendo per indigeni non soltanto aborigeni australiani ma anche maori, dalla guyana francese, burundi, totonaca dal messico. Un piccolo disappunto nel notare come gran parte dei gruppi suonassero musica "gia' nota". Non che non possano; in un certo senso l'idea era anche - a quanto mi hanno riferito - mostrare l'integrazione tra le culture indigene e la cultura globale che permea per l'appunto l'intero globo.
Finalmente un po' di soddisfazione nello scovare proposte piu' interessanti o piu' particolari: come un gruppo di percussionisti australiani guidati da un indonesiano suonare temi dalla musica religiosa indo-musulmana giavanese, con un set di 12 percussionisti, un sax, una tromba, un didjeridoo ed un armonium. Peculiare anche il mastodontico aborigeno che improvvisa contemporaneamente su chitarra e didjeridoo. Quando poi sale sul palco la mamma improvvisando un canto (preghiere, ma - con rispetto parlando - parevano ululati) si raggiunge l'apice della contaminazione. O ancora un trio femminile di musica maori-scozzese.
Non che gli altri fossero meno interessanti; in particolare per quanto riguarda i testi, spesso autobiografici e relativi alla lost generation, quella generazione di aborigeni sottratti alla loro terra ed affidati alle missioni cristiane per realizzare una supposta integrazione forzata. Ma, insomma, dal punto di vista prettamente musicale rock, blues, funk, hip hop...
Una degna conclusione comunque della visita ad un paese meravigliosamente strano, con bellezze naturali forti ed una cultura nascosta dietro l'ostentazione della modernita' occidentale.
Bastano poche ore di volo e si riprecipita nel sogno di un mondo cosi' diverso dal nostro: isole Figi. D'altronde erano proprio li' di fronte, come facevo ad evitarle...
L'impatto e' immediato. L'ambiente, le costruzioni, la gente. Sembra di essere tornato in Malesia, Emirati, Iran, Turchia. Per la semplicita' dello stile di vita; la rilassatezza che in Australia fa a pugni con alcuni aspetti della mentalita' anglosassone (orari dei negozi, paranoia per l'alcool, divieti) qui appare come qualcosa di estremamente naturale. Per l'amichevolezza della gente, che immediatamente ti vede bianco e ti saluta: BULA! Per i mercati tornati ad essere dei veri e propri bazar.
La bevanda nazionale con cui sono stato accolto ben dimostra questo clima arcaico e comunque aperto. Il Kava non e' soltanto una (urgh) vagamente terrosa mistura di radici ed acqua. E' un rito bensi' che prevede l'elezione di un capo (l'ospite d'onore, io l'altra sera) che decide quando e quanto si beve. Prima di ricevere la tazza (ricavata da una mezza noce di cocco) si dice Bula e si battono le mani a coppa due volte. Terminata la bevuta (d'un fiato) si ribattono le mani tre volte per ringraziare. Il kava ha un effetto leggermente narcotico e rilassante, la prima ad addormentarsi e' la lingua, onde per cui bisogna stimolarla masticando bucce di mango candite in salsa indiana (!). Io ho insegnato in cambio il ritornello: e bevilo bevilo bevilo... e l'ha bevuto tutto... E' piaciuto e ci ha portato ad una piacevole serata al suono di mandolino ed ukulele.
Terminata la prima boccia di kava io e l'altro ospite tedesco ci siamo fiondati nel letto precipitando immediatamente in un sonno colmo di sogni. Salvo poi svegliarmi alle 4 della mattina... Se questo e' un narcotico...
Domani comincia il giro delle isole, alla ricerca della famosa spiaggia da sogno. Sono indeciso tra l'isola di Castaway (Tom Hanks) e la laguna blu di Brooke Shields. Credo di propendere per la gondola. Saluti veneziani.
k

E questo era il post di qualche giorno fa...
Le cose sono cambiate, ma non troppo.
Non ho ancora optato tra le due proposte... ho deciso nel frattempo di spostarmi un po' intorno a Viti Levu, l'isola principale, con soste tra dune di sabbia ricoperte d'edera, villaggi con mercati dove si vendono tapioca, dolu, cassava, melanzane, mandarini verdi, peperoncini e - ovviamente - kava, resort turistici dove un tempo furono girati reality show (e direi che la location merita sicuramente...), nuotate sulla barriera corallina (non sara' grande come quella australiana ma comunque affascinante), camminate sotto la pioggerella mattutina nella capitale Suva.
Mi ci devo soffermare un po'. L'atmosfera e' proprio quella di una nostra cittadina nel giorno di festa/pausa. Strade semideserte, saracinesche abbassate, la piazza del mercato desolatamente vuota, pochi caffe' aperti, dall'onnipresente mcdonald si diffonde un lezzo di frittura. Va bene che e' presto (sono solo le nove e mezza del mattino) ma credo sia questo il clima generale. E' domenica e ci si riposa. Al massimo tutti a messa (tra l'altro ieri pomeriggio ho incrociato una preghiera in un parco, con predicatrice cantante e coro simil-gospel).
Non so perche' mi viene in mente il mercato di Porta Portese a Roma. O meglio, so perche', e' domenica mattina e li' si va a fare spesa!
Io mi appresto ad un breve viaggio in autobus verso un piccolo molo. Da li' passaggio in barca verso un'isoletta minuscola (dicono 15 minuti per girarla a piedi). Che sia l'isola dei miei sogni? La caccia e' ancora aperta.
k

11 commenti:

Anonimo ha detto...

il Didjeridoo,integrato con chitarra,sax,armonium e...voci,riesce a darci il senso del "tuo meravigliosamente"mondo musicale australiano,quale saluto alla tua partenza.Bula...Bula...Bula...il saluto di accoglienza gioioso al nuovo arrivato in terra e mare "polinesiani":altri usi e costumi,ante e post "effetto Kuva".Abbracci "a lu picciottu-esploraturi".

matrixONE ha detto...

uffa non riesco a trovare il post dove racconti i sogni del sonno colmo di sogni. cioe' vorrei potermi loggoutare dalle scene girate in esterna. dacci un accesso Neo.

Anonimo ha detto...

I sogni artificiali mi fanno molta paura.Il kuva intuisco possa essere simile a quella bevanda della pitia consumata in quel di Delfi.Buoni sogni naturali però. m

INFO ha detto...

basta giocare
è ora che tu torni.

marco di battista

INFO ha detto...

basta giocare
è ora che tu torni.

marco di battista

Anonimo ha detto...

quando vai a lorient????che giorno?


(katapultiamoci nel futurno prossimo ormai...)

praly

Anonimo ha detto...

anche senza foto: "veramente un post da sogno" in tutti i sensi.
Chiara

Anonimo ha detto...

Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell'oro e dell'argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte dai mezzi colori dell'alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi.
invece, essendo povera, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggero, perchè cammini sui miei sogni.
Il sogno,o mio caro, è esperienza e conoscenza di sè e conseguentemente degli altri. Un beso.m

Anonimo ha detto...

Il mio sogno
Ti ho sognato
mi sei apparso sopra i rami
passando vicino alla luna
tra una nuvola e l'altra
andavi, e io ti seguivo
ti fermavi e io mi fermavo
mi fermavo e tu ti fermavi,
mi guardavi e io ti guardavo
ti guardavo e tu mi guardavi,
poi tutto è finito. mmmmmmmmmmmm

Anonimo ha detto...

SOGNI

Ho sognato di alzarmi e volare sopra gli altri

ho sognato di possedere un giorno una villona con dependance e maggiordomo

ho sognato di andare un giorno lontano dal mio paese

ho sognato di avere un giorno tanti miei bambini

ho sognato di essere un giorno tanto utile agli altri

ho sognato, sognato e.......sognato.

Sogno perchè sognare è il mezzo che l'anima ha perchè non le fugga mai ciò che fuggirebbe se smettessimo di sognare che è realtà ciò che non esiste.m

ONE_thedayafter_amicheperlabruzzo ha detto...

Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno
perchè so sognare.
E mi sogno i tamburi della banda che passa o che dovrà passare.
Mi sogno la pioggia fredda e dritta sulle mani
i ragazzi della scuola che partono già domani.
Mi sogno i sognatori
che aspettano la primavera
o qualche altra primavera
da aspettare ancora
tra un bicchiere di neve
e un caffè come si deve
questo inverno passerà.