martedì 17 febbraio 2009

oasi


Dubai e' effettivamente frastornante.
L'immensa metropoli brulica di gente, luci, colori, rumori. In movimento. Nel senso che tutti vanno da qualche parte. In autobus, in macchina, a piedi.
Io ho pensato bene di andarmene in spiaggia... ho scelto la giornata sbagliata.
Tempesta di sabbia. Il cielo oscurato dalla polvere, vento forte, polvere che svolazza in ogni direzione. Si comprende l'utilita' dell'abbigliamento arabian style.

Questo e' l'edificio piu' famoso di Dubai. Non e' la luna quella.

Un'altra immagine notturna, giusto per rendere un po' giustizia alla sua moderna bellezza.

Il vento forte fa la felicita' dei numerosi surfisti (parecchi sono gli australiani che vivono in citta').

Io ho provato a mettere i piedi in acqua... un po' freddina ma non male.
Ben si capisce comunque perche' abbiano grande successo i gia' citati centri commerciali all'americana. Mentre fuori la temperatura aumenta ogni giorno di piu' (oggi dopo un paio d'ore di passeggiata sentivo gia' il peso dell'afa) all'interno di questi immensi edifici l'aria condizionata funziona 24 ore su 24. In alcuni addirittura si scende a tre gradi sottozero per ottenere questa meraviglia della tecnologia... non sapevo se ridere, tanto pare assurda.

Una vera e propria pista da sci (ridicolmente corta, come mi ha detto un turista italiano) con il relativo ski-lift.
Molti shopping mall (e ce ne sono veramente tanti) sono a tema. In un delirio post modernista ci sono luoghi che vogliono ricordare l'arte italiana, come questo Mercato.

Altri tentano di rivisitare l'architettura locale, come il famoso Medinat Jumeirah. Ed il risultato appare senz'altro migliore.


Al loro interno negozi, teatri, alberghi, ristoranti, caffe' e sale giochi.

Insomma, tutto l'occorrente per trascorrere il tempo libero, almeno quello che rimane libero dagli spostamenti; l'altro giorno 3 ore di autobus per tornare a casa!
Non ce l'ho fatta a resistere. Alle oasi commerciali ho preferito quelle naturali.
Mi sono quindi diretto per qualche giorno ad est, attraversando le aspre montagne della penisola arabica. Qui si trovano ancora piccoli villaggi che rappresentano una sorta di antidoto alla frenesia della metropoli.

Il villaggio di Hatta, circondato da aspre montagne di dura roccia rossastra. Ovviamente il centro piu' "antico" e' stato trasformato in heritage village, dove e' possibile vedere come si viveva fino a cinquant'anni fa: le capanne dove trascorrere le notti estive, le stanze per la famiglia, i majilis, stanze dove gli uomini si riunivano per chiaccherare e discutere. Una sorta di museo etnografico dedicato alla cultura locale.
Cose che ho avuto modo di vedere in un certo modo dal vivo in Turchia ed Iran e che qui sono adattate per i turisti occidentali.
Ma al di la' delle polemiche i luoghi sono veramente incantevoli. Intorno agli wadi, i torrenti che scendono dalle montagne, si raccolgono palmeti, piccole coltivazioni, rocche e castelli.


Una pace per il mio corpo abituato ormai ad altri ritmi. Nella solitudine della montagna, gli unici rumori sono l'acqua che scorre e gli uccelli che si riuniscono sugli alberi facendo sentire la loro voce al tramonto.

Una breve pausa prima di rituffarsi nel delirio della metropoli.
k

14 commenti:

ms ha detto...

... ma quanti giorni si riesce a "restistere" nel delirio della metropoli???

Michele ha detto...

Della pista da sci nel desetro avevo già visto e letto su una rivista: c'è da chiedersi finendo il petrolio se finirà anche la pista da sci....

Anonimo ha detto...

Tra il brulichio della gente che và e viene,a destra ed a sinistra,sopra e sotto,al lavoro od a spasso,animando la propria "città" e ....i palmeti,i torrenti,i musei campagnoli,i castelli tra le roccie,il silenzio allietato dal canto degli uccelli:picciuttazzu,qual'è la tua "OASI"?

Anonimo ha detto...

...leggendo e vedendo quell'orrore di neve/gelo/ artificiali mi sono augurata che il lamento dell'italiano sulla lunghezza della pista da sci fosse sarcastico.
Ma temo di no.. (vero?)


fra

Anonimo ha detto...

La pista da sci è proprio di un kitch pazzesco!Viva la gente povera, abbasso il petrolio ed i petrodollari!Anche la natura è melanconica con le sue tempeste di sabbia che ingrigiscono l'orizzonte.Chissà quanta sabbia entrerà nelle case ed anche nei polmoni di chi non si copre bocca e naso.Quanto amo il venticello dello stretto!!

cus ha detto...

il commento dell'italiano (vercellese) era tra il serio e il faceto. l'ha provata veramente e ha detto che gli veniva da ridere per il fatto di essere in quell'immenso frigorifero

Anonimo ha detto...

la tempesta di sabbia a Dubai... la PFM sul palco di Sanremo...

l.

Anonimo ha detto...

Roberto Benigni recita una lettera di Oscar Wilde all'amico, anche questo succede sul palco di Sanremo ! 17 febbraio 2009, notte

Anonimo ha detto...

per me la pista da sci nel deserto è una cosa meravigliosa

Anonimo ha detto...

ciao, ti salutano i miei allievi
che vorrebbero essere in giro con te... ma vogliono vedere più donne locali.


Giacomo

cus ha detto...

le donne locali sono coperte di nero, diglielo

Anonimo ha detto...

Nel tempo libero "metropolitano",nella sala giochi settore guida macchine di formula uno,dei due arabi(di spalle):chi è il maschio?Quale è la femmina?Gli impianti per altri sport:il calcio?Per il tennis,oggi si conclude un torneo femminile internazionale,con le sorelle Venus(americane,nere,molto....in gamba),tra le favorite:ci vai?

Anonimo ha detto...

Chissà cosa scriverai quando nel tuo itinerario passerai sul lato yankee e ti ritroverai a Las Vegas. Per il momento....okkio che arriva Yanez ;)
Giuseppe

Anonimo ha detto...

e prosita!