martedì 23 dicembre 2008

cunei

Tehran, grande bordello! non nel senso di bordello come Bangkok, ma nel senso di caos inenarrabile. Presente il traffico di corso BuenosAires il 23 dicembre pomeriggio? Ecco, qui ogni strada e' praticamente cosi'. Solo che non ci sono le corse agli acquisti natalizi. E' cosi' e basta. Un traffico che neanche il piu' esperto progettista di parcheggi sotterranei potrebbe sanare.
La citta', d'altra parte, e' realmente immensa, sui cinque milioni di abitanti.
Ma non pensate ad un gigantesco bazar orientale
.
Il bazar c'e', anch'esso immenso, con decine di moschee e cappelle di preghiera, vicoli, vicoletti e vicoluzzi coperti e scoperti pieni di stoffe multicolori ed anche pezzate, orologi (citazione musicale, con tutto questo ticchettio...), pentolame, scarpe. Insomma tutto il repertorio del commerciabile umano e disumano.
La citta' di suo e' invece estremamente moderna, ampi viali alberati, palazzi e grattacieli, non esagerati, un po' come Milano.
E numerosi sono musei e gallerie d'arte.


I ragazzi che mi ospitano sono lui pittore e lei manager presso il Forum degli artisti iraniani. Che, lungi dall'essere sgomberato dalla polizia come a Milano, e' una vecchia caserma che attualmente ospita alcune gallerie per mostre fotografiche, due saloni per conferenze e cinema (in questi giorni festival di cortometraggi dedicato alle donne), caffe' e ristorante. Il tutto in un grazioso parco nel quartiere che un tempo ospitava locali e nightclub, affollato di giovani universitari.

Il museo di arte contemporanea, bello spazio e bella luce, ospita in questo momento lavori di Kathe Kollowitz e Ernst Barlach, espressionisti tedeschi.

Si percepisce questo contrasto tra modernita' e tradizionalismo fondamentalista. Le donne devono avere il capo coperto, ma basta una sciarpa che copra la nuca, non tutte portano il chador! Negli autobus la meta' posteriore e' vietata agli uomini, cosi' come prima ed ultima carrozza del metro'; non puntateci per sedervi...
E i ragazzi sono anche qui curiosi. Spesso nei negozi mi chiedono da dove vengo, come mai mi trovo in Iran, quali citta' ho visitato e quali citta' intendo visitare.
La bigliettaia di un museo stamattina aspettava con impazienza qualcuno con cui parlare francese che studia da anni ma che non puo' praticare.

Qualche murales antiamericano fuori dalla ex ambasciata, ma molta gente ha il satellite e segue MTV, c'e' anche MTV persia meta' in inglese meta' in persiano.

Qualche ragazza che copia dal vero nel museo d'arte antica.

Cunei.
k

4 commenti:

Anonimo ha detto...

vedi quanto diverso l'incontro ravvicinato rispetto alle immagini precostituite che è così facile impacchettare...
sono curiosa di questo strano equlibrio tra modernità e tradizione... è solo Teheran così? è la città? come hai incontrato questi nuvi padroni di casa?

l.

Anonimo ha detto...

Caro il mio Andrea
Come è diversa una descrizione dall'altra!
Rimango stupefatta per il netto contrasto tra ciò che tu scrivi e quello che in questi giorni ho letto sul corriere della sera .La tua desrizione di luoghi e della società apre alla speranza,alla fiducia; l'altra incute paura e rende poco fiduciosi verso chi vive in modo diverso per tanti motivi da noi.
L'una apre al desiderio della conoscenza ,a scoprire questi luoghi, l'altra incute paura ed apprensione e non spinge al desiderio della scoperta.
vedi quindi un pò come il punto di vista può far cambiare la visione delle cose.Io volevo e desideravo scoprire quei luoghi,, il signore invece dell'agenzia ci ha messi in guardia dicendo che poteva solo mandarci intruppati e solo in alcuni posti.
Guarda quindi quanta malfidenza (e questo sono certa per ignoranza) si nasconde tra noi occidentali.!
Mi conforta che anche Lucia abbia avuto la stessa sensazione!
Ringrazia sempre chi ti ospita così come siamo soliti fare noi e riferisci di questo netto dualismo che di certo non fa bene ad entrambe le parti.
Riaprendosi il cuore alla speranza quasi quasi agli emirati arabi preferisco posti più pregni di storia e forse più genuini.
Domani sarà vigilia di natale e noi come ogni anno faremo una cenetta però piuttosto frugale anche perchè quìla grave situazione economica pesa tanto e ci sono persone che non riescono a sbarcare il lunari ed a questo io sento di essere sensibile. é di un minuto fa che Lucia spaventata mi ha chiamata per una forte scossa di terremoto che lei dal quinto piano della nuova bocconi ha avvertito.
Io sinceramente non ho avvertito nulla e per fortuna perchè in questo momento sono sola in casa.
Sono sicura che ci sentiremo domani sera .Un forte abbraccio .M

Anonimo ha detto...

bene, ma tu in che lingua parli? non lo dici mai..

ti esprimi a gesti? in siciliano? O in inglese?

Giacomo

Anonimo ha detto...

fortunello! adoro la Kathe ed Ernst è quasi impossibile vederlo fuori dalla Germania! ahhhh!
(così si capisce quanto sia avanti chi dovrebbe essere indietro......)
luz