profondo

Una settimana di silenzio.
Causa motivi tecnici tipo... relax assoluto a Pulau Perhentian Kecil.
La macchina fotografica non e' purtroppo attrezzata per le foto subacquee, mi affido quindi alle parole di una bellissima canzone napoletana per raccontare quello che c'e' sott'acqua.

A meliune correvano a strisce,
de 'sto partito e de chille li pisce.
Che bediste de sarde e d'alose,
de palaje e raje petrose,
sárache, diéntece ed achiáte,
scurme, tunne e alletterate.

Pisce palumme e piscatrice,
scuórfane, cernie e alice,
mucchie, ricciòle, musdée e mazzune,
stelle, aluzze e sturiune,
merluzze, ruóngole e murene,
capoduoglie, orche e vallène,
capitune, auglie e arenghe,
ciéfare, cuocce, trácene e tenche.

Treglie, trèmmole, trotte e tunne,
fiche, cepolle, laùne e retunne,
purpe, sécce e calamare,
pisce spata e stelle de mare,
pisce palummo e pisce martielle,
voccadoro e cecenielle,
capochiuove e guarracine,
cannolicchie, òstreche e angine.

Vongole, cocciole e patelle,
piscecane e grancetielle,
marvizze, mármure e vavose,
vope prene, vedove e spose,
spínole, spuónole, sierpe e sarpe,
scauze, 'nzuoccole e co' le scarpe,
sconciglie, gammere e ragoste,
vennero 'nfino co le poste.

Capitune, sáure e anguille
pisce gruosse e piccerille,
d'ogne ceto e nazione.
Tantille, tante, cchiù tante e tantone.

Aggiungo (meno poeticamente, scusate)
ricci spinosi, pagliacci arancioni
a strisce gialle, bianche e nere,
persici bianchi nero striati,
arlecchini dal corpo azzurro
poi sfumato verde e viola,
pesci pistola, razze e neon,
tonni, anguille e cetrioli di mare,
coralli a fungo, foresta e prato,
rossi, viola, verdi e gialli,
alghe e anemoni tentacolari
tartarughe e perfino tre squali

Questo invece e' quello che c'e' sopra.

Il panorama dal dormitorio

Panorama notturno. Niente effetti speciali, solo la luna piena

Panorama crepuscolare

La spiaggia dei miei sogni si e' materializzata come per incanto dopo una passeggiata in mezzo alla foresta.

Non sono restato pero' con le mani in mano. O perlomeno non tutto il tempo.

Et voila', patentino di subacqueo amatoriale, perche' certe cose e' meglio osservarle da vicino.

Tre giorni intensi di studio (principio di Archimede, legge di Stevino e simili) ed immersione fino a 18 metri.

Qui in compagnia del mio buddy, il socio immergente. Essendo anche lui italiano, vicentino per la precisione, abbiamo integrato il sistema internazionale dei segni per la comunicazione subacquea con qualche gesto prettamente nostrano, tipo: mano rivolta verso l'alto con dita unite, leggero movimento in su e in giu' = dove c... stai andando?

Team malesia e team italia piu' i due istruttori english doc

Che cosa si prova a stare sott'acqua, nel profondo? Devo essere sincero, pensavo di essere piu' intimorito, invece niente. Merito probabilmente degli istruttori, l'ho trovata una cosa quasi naturale. Meraviglia e piacere, questo si', anche se in queste prime immersioni piu' che a guardarsi in giro si e' badato a seguire bene le istruzioni, a trovare l'equilibrio. Una volta trovato quello e' venuta anche qualche piroetta.

Il silenzio. Non c'e' silenzio, o meglio tutti i suoni sono ammorbiditi ma soprattutto coperti dal proprio respiro, dalle bolle d'aria che escono dal respiratore e scoppiettano vicino alle orecchie, blubblubblubblubblubb.

Ecco, direi che stare sott'acqua in questo momento e' per me respirare, profondamente, lentamente, continuamente, rilassatamente, profondamente, profondamente.

L'isola e' popolata da numerosi giovani e meno giovani che provengono da ogni parte del mondo. Eccomi con altri compagni di relax, da Iran e Spagna.

Ma nonostante la spiaggia fosse veramente da sogno - a volte per le zanzare un incubo... - e' ormai tempo di andare.

E' ormai tempo di muovere verso nuovi lidi, nuove spiagge, nuovi soli e nuove immersioni.

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